Noi di Santa Lucia scriveremo verde...
Noi di Roccalumera scegliamo il blu!
... in nero le risposte della prof.ssa Cerasoli!
ANNA CERASOLI
Anna Cerasoli, laureata in Matematica, ha insegnato nella scuola secondaria di secondo grado. Autrice di numerosi manuali di Matematica per Zanichelli, ha pubblicato testi di divulgazione matematica per ragazzi, primo "i magnifici dieci".
INTERVISTA
Perché ha intitolato il suo libro “I magnifici 10”? Forse perché le palline che ci sono dentro l’abaco al massimo possono essere 10?
I magnifici 10 sono i 10 simboli (0,1,2…9) della nostra Numerazione Decimale Posizionale. Sono magnifici perché grazie ad essi possiamo dare il nome agli infiniti numeri!
Perchè ha deciso di scrivere questo bellissimo libro? Da dove le è venuto in mente? L'ha fatto per passione o per esprimere le sue emozioni attraverso un libro?
Mi è venuto in mente di scrivere questo libro perché sentivo spesso dire che la matematica è difficile e noiosa, così ho pensato di farla raccontare da un nonno a un nipotino in modo che potesse diventare facile e divertente. Spero di esserci riuscita!
Quanto tempo ha impiegato a scrivere "I magnifici dieci"? Mesi o giorni?
E' stato difficile scriverlo o le è venuto spontaneo farlo?A quanti anni ha scritto questo libro?
L’ho scritto a cinquanta anni, nel 1999, ogni lunedì mattina. Il lunedì era il mio giorno libero dalla scuola ed ero sola in casa. Non è stato difficile, anzi un vero piacere.
Dal contenuto del testo si può dedurre che lei è una professoressa di matematica; ha preso come spunto gli argomenti che trattava a scuola con i suoi alunni per scrivere il libro?
Sì, sono un’insegnante di matematica e ho imparato molto dai miei alunni. Sono loro che mi hanno fatto capire come insegnare questa materia. Gli argomenti presentati nel libro sono quelli della matematica di base, ma anche quelli su cui gli amici, non matematici, mi facevano domande ricordandoli come spauracchi incontrati nella scuola.
Dove ha preso lo spunto per i personaggi della storia? Sono personaggi inventati o reali? Filo è una sua invenzione o ha preso spunto da un ragazzo che conosceva? Magari era un suo alunno?
Ci sono dei personaggi che hanno i nomi di qualche suo alunno?
Ma in quale personaggio di questo libro si identifica?
La storia qui raccontata è accaduta veramente o è tutta inventata?
Il personaggio di Filo mi è stato ispirato da mio figlio che in quel periodo aveva otto anni, come il protagonista. E molte delle storielle che racconto su Filo sono accadute proprio a lui. Per descrivere il carattere del nonno mi sono rifatta a mio padre che è un uomo dolce e paziente e ama molto questa materia, pur non essendo insegnante di matematica.
Deciderà, un giorno, di scrivere un’altra edizione di questo libro dove verranno trattati o approfonditi argomenti che non sono stati trattati o approfonditi nella prima edizione? Se si, inserirà dei nuovi personaggi e dei nuovi luoghi dove Filo e il nonno apriranno delle parentesi su dei precisi argomenti?
Nel libro lei parla dell’abaco, come mai non ha parlato di argomenti più complicati?
Perché ho parlato dell’abaco? Perché quello strumento è alla base della nostra numerazione.
I nostri complimenti perchè il libro è molto interessante!
Questo libro mi ha dato molte soddisfazioni ed è stato tradotto in molte lingue tra cui il cinese, il giapponese, lo spagnolo, il francese, il portoghese… Quando prendo in mano le copie scritte in queste lingue provo una grande emozione, perché vedo che i caratteri sono tutti diversi, ma i numeri restano sempre uguali. E’ proprio vero: la Matematica è una lingua universale!
Perchè ha scelto lo studio della Matematica?
Ho scelto di studiare la matematica perché la trovavo molto facile e anche molto creativa. Mi piaceva risolvere i problemi e spesso mi divertivo a trovare strade diverse per risolvere lo stesso problema. Quando ci riuscivo provavo una grande soddisfazione.
Secondo lei l’italiano ha qualcosa a che vedere con la matematica?
La grammatica italiana, come quella latina o di altre lingue, ha una base logica che molto ha a che fare con la matematica.
C'è stato un avvenimento nella sua vita che ha condizionato tale scelta?
Per la verità, ultimato il Liceo Classico, ero incerta se iscrivermi a Matematica o a Filosofia. Poi, mio fratello Mauro, che si era appena laureto in Matematica mi convinse a scegliere la sua stessa strada.
I suoi genitori hanno condiviso tale scelta?
Sì, condivisero con molta convinzione la mia scelta, anzi, anche loro spinsero in quella direzione
Ha avuto un nonno che le raccontava storie (anche di guerra) o è un personaggio completamente inventato?
No, ero piccola quando ho perso i nonni. Le storie del tempo di guerra le ho sentite raccontare dai miei genitori.
Ha scritto altri libri? Se è sì, quanti? Come si intitolano? (qualcuno di noi vorrebbe leggerli)
Ho scritto altri libri per bambini e ragazzi. Ecco i loro titoli:
La Sorpresa dei Numeri e Mister Quadrato, sempre editi da Sperling&Kupfer
Sono il numero 1 e Io conto, editi da Feltrinelli.
10+, il genio sei tu, edito da Emme Edizioni
Ora sono in pensione dalla scuola, perciò mi dedico esclusivamente a scrivere e a presentare i miei libri nei vari istituti scolastici in cui sono invitata. Nella mia vita non ho fatto altri mestieri oltre all’insegnamento ma mi sarebbe piaciuto molto fare il medico o mettere su una fattoria. Il medico non potrò più farlo, ma la fattoria è ancora un mio sogno, chissà…
Qual è stato il suo ultimo libro che ha scritto?
L’ultimo libro sarà pubblicato tra qualche mese da Editoriale Scienza e s’intitola Gatti bianche e gatti neri.
Lei fa anche altri mestieri al di fuori della scrittrice? Le piacerebbe fare altri mestieri? Per esempio: da bambina voleva diventare stilista?
Sappiamo della grande tragedia che ha colpito la sua città; le siamo vicini e auguriamo a lei e ai suoi concittadini un futuro pieno di cose belle. Il terremoto ha condizionato la sua vita professionale?
Le scuole di quella zona o per lo meno la scuola dove ha insegnato lei è diversa in confronto alla nostra? Se si, ci sono degli strumenti in più rispetto alle scuole del Sud Italia? Quali?
Come mai ha scritto un libro sull’ambito matematico e non sul tragico terremoto che c’è stato nella città dove vive, ovvero l’ Aquila? è stato tragico vedere le rovine che ha provocato il terremoto?cosa ha provato?
Il terremoto è stata una grande tragedia che ha costretto le persone a cambiamenti radicali della loro esistenza. Ancora ora la mia città è una città fantasma, tutta imbalsamata nei puntellamenti che sostengono gli edifici pericolanti e totalmente priva di persone. Gli abitanti vivono nel circondario, in case costruite per l’occasione o in moduli abitativi provvisori, molti sono andati via e alcuni sono alloggiati in alberghi o in caserme.
La cosa triste è che gli Italiani pensano che sia tutto a posto e non sanno che l’intera nazione sta perdendo una delle città più belle d’Italia: i due inverni trascorsi dal sisma stanno facendo più danni del sisma stesso alle innumerevoli opere d’arte che erano patrimonio di questa città. Provo una grande tristezza e impotenza nel vedere la cecità dei nostri governanti, incapaci di trovare una qualche soluzione a questo grande e comune problema, tutti intenti nelle loro beghe di potere e preoccupati soltanto di salvare le loro poltrone.
Mi dispiace chiudere l’intervista con questa nota triste ma non bisogna mai chiudere gli occhi sulla realtà. Solo così si riesce ad essere persone consapevoli, utili alla società.
Vi ringrazio per i complimenti che mi fate e vi auguro una buona scuola.
Anna Cerasoli